Perché il branzino e l’orata vengono allevati in itticoltura?
La parola chiave quando si tratta di itticoltura e una: sostenibilità: l’allevamento ittico è per definizione un atto di produzione sostenibile. Se eseguito in modo responsabile, elimina la pressione dei depositi naturali dei pesci selvatici, consentendo alle specie di mantenersi in numeri sano in natura.
Perciò, le persone possono continuare a consumare proteine provenienti dai mari e di alta qualità senza costituire una minaccia per la vita selvaggia: questo è particolarmente importante se si considera la crescita prevista della popolazione umana nei prossimi decenni, quando i rifornimenti alimentari diventeranno difficili.
L’allevamento ittico aiuta inoltre e sostiene le comunità locali creando opportunità di lavoro in aree allontanate dai centri urbani. Consente inoltre una maggiore sicurezza alimentare, poiché i pesci vengono allevati in condizioni controllate, costantemente monitorati, alimentati con mangimi certificati di contenuto e origine noti e confezionati e trasportati in condizioni igieniche rigorose.
Infine, aiuta i venditori di pesce al ingrosso, i rivenditori e i clienti HORECA a gestire meglio le loro attività, siccome l’allevamento di queste specie consente una fornitura costante di prodotti durante tutto l’ arco dell’ anno, non influenzata dalla stagionalità o dalla mancanza di disponibilità.
Da quanti anni Kefalonia Fisheries produce branzini e orate?
Kefalonia Fisheries è stato il primo allevamento ittico istituito in Grecia per la produzione di branzino e orata, nel 1981. La sua storia conta già 38 anni ed è stata contrassegnata da alcuni punti salienti molto importanti:
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1981: viene fondata Kefalonia Fisheries a Cefalonia, in Grecia, per la produzione di branzini in recinti marini.
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1982: vengono acquistati e importati i primi novellini di branzino dalla Sicilia, Italia, e inizia il primo ciclo produttivo. Kefalonia Fisheries è la prima azienda di itticoltura ad esportare prodotti di branzino e orata in Italia e in altri paesi europei
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1985: la struttura del vivaio viene completata. La capacità produttiva di avannotti è di 1,2 milioni. Viene prodotto il primo lotto di avannotti greci.
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1990: Cefalonia Fisheries cambia stato da SRL (ΕΠΕ in greco) a Società Anonima. Le dimensioni della produzione sono raddoppiate da 300 a 600 tonnellate
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1995: la produzione arriva a 1260 tonnellate di pesci di taglia commerciale e 5 milioni di giovani
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1998: Lara Barazi-Geroulanou assume la posizione di CEO dell’azienda
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2001: Attuazione del sistema di gestione del controllo qualità e ottenimento del certificato ISO 9001
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2006: implementazione di un sistema di gestione ambientale e ottenimento del certificato ISO 14001
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2006: produzione di branzini e orate biologiche certificate e fornitura dei mercati europei con questi innovativi prodotti
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2010: acquisizione della certificazione di itticoltura di regolamento biologico dell’UE
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2011: acquisizione della certificazione Friend of the Sea per l’ itticoltura sostenibile
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2018: ottenimento del GLOBAL G.A.P. certificato per la produzione sostenibile
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2019: ottenimento dell’ ASC Sea Bass, Sea Bream & Meager standard, ASC Chain of Custody